mercoledì 16 dicembre 2015

Mommy, I do not want to go to school.....


Ora vi racconto un po` la mia storia, 
anche noi siamo una famiglia girovaga, un anno qua` due di la`, e fino a quando non si ha a che fare con la scuola tutto va bene.
Ma poi arriva l'eta` necessaria per i figli di frequentare una scuola e allora  li` a cercare la migliore; quella che abbraccia tutte quelle che sono le tue idee di educazione e "safety", quella che magari e` vicino casa, etc, etc.

La vita da expat non è solo viaggi in posti esotici e vita facile, come molti imaginano, anzi…
Nell'ultimo nostro trasferimento siamo andati in Argentina,  siamo arrivati ad agosto e qui la scuola era ormai alla fine, si perché nell'emisfero sud l'anno scolastico va` da marzo a dicembre, quindi dopo numerose ricerche per settimane per trovare una scuola disposta ad accettare le bimbe anche solo per pochi mesi, ci siamo accontentati di quella che ti ammetteva alla fine dell'anno.
La scuola non era male, e poi con le difficolta che avevamo incontrato a trovarne una, decidiamo di confermare la stessa scuola anche per l'anno successivo.
 Spostarsi da un angolo all'altro del pianeta abbarcciare nuove culture, usanze ha un suo periodo di adattamento, capire come funziona in questo paese, specialmente quando non parli la lingua e le difficoltà nel comprendere e capire, per poi realizzare che tutto quello che conoscevi si deve dimenticare e ricominciare dacapo.

A marzo, dopo poche settimane dall'inizio della scuola, Angelica inizia a lamentarsi, un giorno è mal di pancia, un giorno è la tosse, molte notti c'era incubi con grida e agitazione, e tutte le mattine interminabili capricci per alzarsi dal letto.
Associo la cosa al trasferimento, si sta` ancora adattando al nuovo ambiente, che magari sta ancora soffrendo per il distacco, mi auto accuso del malessere della mia bambina per averla trasportata da una parte all’altra del mondo.
Tutti i giorni al ritorno da scuola le chiedevo: "come è andata a scuola? Cosa hai fatto? Hai giocato? ti pice la maestra e i compagni?" ma non raccontava molto, mi diceva che la maestra era brava e le piaceva, che i compagni erano bravi con lei e che aveva fatto amicizia;
quindi la mia teoria che fosse solo un malessere passeggero mi convinceva sempre di più` e che fossero solo capricci di adattamento.
Anche mio marito mi consigliava di non cedere ai suoi capricci e di insistere che andasse a scuola, perché` non le faceva bene rimanere in casa.
Accademicamente non progrediva, non ripeteva una parola di spagnolo e si ostinava a parlare solo in inglese, qualche volta che provavo a testarla con dei giochini, tipo le facevo vedere delle flash card e lei doveva dirmi il colore o il numero o descrivere l'imagine, la risposta era una sola: I don't know! I don't know what is it!
Cercavo di parlarne con le altre mamme, ma le conversazioni erano sempre rapide e inconcludenti, colpa la lingua, il mio spagnolo è era molto maccheronico e il loro inglese pure, per nn parlare dell'italiano che era solo "Ciao Bella, pizza e mandolino!" va bè, lasciamo perdere.

Angelica era diventata irascibile, sempre nervosa, dispettosa, si incazzava.
Si, si, si incazzava proprio e ringhiava per giunta.
I pianti erano cosa di tutti i giorni, poi anche i vomiti, e alla fine e` arrivata anche la febbre, tutto questo nel tragitto per la scuola, il tempo necessario di decidere di tornare a casa e la febbre e i vomiti all'improvviso non c'erno più.

 Adesso è troppo! Vado a scuola a chiedere spiegazioni.

La maestra ("carina") mi dice che anche lei stava pensando di convocarmi per dirmi che aveva notato dei comportamenti strani, del tipo:  i compagni la isolano e non giocano con lei perché non la capiscono (mia figlia parla inglese, e la scuola è una bilingue spagnolo-inglese) che mia figlia aveva problemi comportamentali, etc etc.
A questo punto chiedo alla maestra: " perché avete aspettato tanto per informarmi? Se non mi fossi decisa a chiedere spiegazioni, quanto avreste aspettato per informarmi di tutte queste belle cose?"
Adesso ero io quella incazzata, e le prime perplessità ricevevano rispose.

Poi un giorno mi chiamano da scuola per andare a prendere Angelica perché era scivolata in bagno e  la guancia e` andata contro lo spigolo del lavandino (magari sembrerà` un po` strano il modo in cui ho descritto la frase, ma e` quello che mi hanno detto per raccontarmi l'incidente: che la guancia e` andata contro lo spigolo!!??)
Sara` la costruzione grammatila e spagnola? Non credo proprio!
Poi un'altro giorno aveva sbattuto contro la porta......aveva un livido sulla fronte grosso come un uovo!!??? 
La maestra:"quando i bambini si sono svegliati dal pisolino, Angelica era ancora addormentata e non ha visto la porta che le veniva incontro"!!!??? WHAT?

A dire della maestra in tutte e due gli episodi non si era accorta di nulla, come se non sapesse dove fosse mia figlia o cosa stesse facendo, fino a quando la bambina non cominciava a piangere e allora veniva notata.

Non si era accorta?? E dove guardava??? Mi figlia ha solo 4anni!!!
Mia figlia si era ferita per la mancata cura e attenzione della maestra.
Ma dove cavolo guardavi tu e le tue assistenti????
NON ho creduto alla storia degli "incidenti", in realtà pensavo che la maestra la pichiasse o magari per non essere rimproverata la piccola fosse scappata e si fosse ferita.
 
Decido di tenere Angelica a casa, ovvio!

Dopo molte settimane che non andava più a scuola sono cessate le incazzature, mangiava regolarmente, non ringhiava più, e niente più` incubi di notte, e un bel sorriso sempre sul visetto.

Un giorno la chiamo e le dico: “Amore della mamma oggi papà è andato a scuola ha parlato con la tua maestra"
vedo che Angelica comincia ad irrigidirsi, allora continuo: "papà le ha detto che tu non andrai più a quella scuola e  non vedrai mai più quella maestra"
Angelica fà un grosso respiro di sollievo e dice: "Really?? Daddy did that??" il papà era diventato il suo Supereroe, e poi ho aggiunto:"NESSUNO  al mondo si deve permettere di trattare male la mia bambina e NESSUNO ha il diritto o il permesso  di metterti le mani addosso".
Lei mi abbraccia e mi racconta tutto quello che le era accaduto a scuola....mi dice che la mettevano in Timeout in un angolo in piedi guardando il muro, mentre i compagni, istigati dalla maestra, la deridevano per quello che aveva fatto, naturalmente le chiedo perchè non avesse mai detto niente di quello che le accadeva a scuola e lei mi dice che la "carinissima" maestra le diceva che non doveva dire niente altrimenti poi mamma e papà l'avrebbero punita ancora per aver fatto la monella a scuola.
Vi racconto la mia esperienza per dirvi di tenete gli occhi aperti, i bambini fanno i capricci  è normale, ma indagate e verificate quello che realmente accade nella scuola, e sopratutto confrontatevi con le altre mamme della classe, raccontate apertamente le cose che notate che non vanno bene, anche solo dei piccoli dettagli possono celare verità più gravi.

Alessia, Buenos Aires